Servizi sanitari, assistenziali, animativi in Residenze Sanitarie Assistite
Le Residenze Sanitarie Assistenziali sono strutture per l’accoglienza e la presa in carico globale delle persone con età superiore ai 65 anni. La Regione Lombardia ha emanato diversi provvedimenti normativi volti a ridefinire progressivamente le funzioni delle strutture di accoglienza per gli anziani. Il primo cambiamento si è avuto con la DGR n. 7435 del 14.12.2001 che ha ricondotto l’assistenza residenziale socio sanitaria agli anziani non autosufficienti ad un'unica tipologia strutturale e organizzativa definita appunto Residenza Sanitario Assistenziale (RSA), con la quale sono stati definiti i requisiti per l’autorizzazione al funzionamento e per l’accreditamento delle RSA nel sistema socio sanitario lombardo. Altri provvedimenti successivi hanno perfezionato le qualifiche del personale da impiegare, i sistemi di classificazione degli anziani che accedono e i sistemi di valutazione della qualità erogata e delle prestazioni aggiuntive.
Fra tutte le definizioni che tentano di inquadrare l’utente attuale dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti, quella che pare più rispondente all’attuale realtà è quella di “anziano fragile”. L’anziano fragile è solitamente una persona ultrasettantacinquenne, affetta contemporaneamente da più malattie croniche, a carattere progressivo, spesso incurabili, con frequenti problemi di salute mentale e di autonomia funzionale, per di più in condizioni socio-ambientali difficili, se non addirittura critiche. Si tratta, pertanto, di un paziente ad alto rischio di invalidità, se non già parzialmente o totalmente disabile. Con questa tipologia d’utenza è naturale che le strutture residenziali si sono trovate a gestire problematiche sempre più complesse e hanno dovuto abbandonare la mission della mera custodia, per abbracciare quella della ricerca e tutela della salute dell’anziano.
Quindi le RSA hanno adeguato le proprie organizzazioni e modalità operative alla necessità di un approccio olistico alla persona, mettendo sullo stesso piano le componenti sociali, relazionali, fisiche e biologiche.
La Cooperativa Marta ritiene che per realizzare questa mission occorra adeguare il modello organizzativo intraprendendo la strada del lavoro assistenziale basato sui progetti individualizzati, realizzato da un’équipe multidisciplinare, intendendo per quest’ultima un’équipe in cui il processo decisionale si svolge utilizzando informazioni condivise fra i vari membri, che possiedono competenze diverse.
Questa tipologia di servizi è gestita nell'ambito dell'Area 1 (direttore Francesco Russo).